3830 recensioni a vostra disposizione!
   
 
 

RICORDO DI UN GENIO DEL CINEMA - ORSON IL MAGNIFICO Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 20 luglio 2011
 
Data recensione originale: 08.05.1990 (Stati Uniti, 1990)
 

Rinchiudere Orson Welles in una scheda, o fosse nell'intero sito di Filmselezione, è un'impresa assurda. Così come l'idea di riassumerlo in una definizione, del tipo gigante, idra dello spettacolo, inventore del cinema.


È l'idea medesima di inquadrarlo, delimitarlo (egli direbbe probabilmente limitarlo) che è assurda. Poiché (basta una sola immagine di CITIZIEN KANE a farcelo comprendere) tutta la sua natura, tutta la sua arte si significano nella dismisura. Una dismisura che gli permetteva, quasi a livello cellulare, di segnare della propria presenza ogni suo momento. Così, non aveva bisogno di una celebre trasmissione radiofonica sull'invasione dei marziani per inventare la radio. O degli specchi della SIGNORA DI SHANGAI per insegnare a sfruttare la profondità di campo. O di anticipare le tecniche teatrali e televisive, i media audiovisivi come li chiamano oggi. Gli bastava una breve apparizione. Come quella nelle vesti di attore, nel TERZO UOMO. Una frase, celebre a torto o ragione, sugli svizzeri e gli orologi a cucù; e Il film già gli apparteneva. Esistono, ovviamente, capolavori firmati Orson Welles. La riutilizzazione, in chiavi espressive inedite, delle tecniche tradizionali. L'invenzione di nuovi spazi, di nuove forme mai fini a se stesse, ma costantemente al servizio di una introspezione sociale e soprattutto psicologica rimasta leggendaria.


Ma esiste soprattutto una dimensione Welles: nella gloria, e forse ancor maggiormente nel declino, non si saprà mai quanto premeditato. Quello che lo porta a morire in quella Hollywood che, come a Stroheim, gli aveva negato il lavoro .Perche Welles non resterà mai nella memoria come una vittima, come il gigante geniale soffocato dal piccolo calcolo mercantile. Anche se i suoi capolavori (da Citizen KANE agli Amberson. dagli incontri sublimi con Rita Hayworth al geniale TOUCH OF EVIL che rappresenta il suo ultimo film girato a Hollywood, nel 1957...) impiegarono anni per essere accettati dal pubblico. Anche se da quel 1957 fu costretto a vagabondare, soprattutto in Europa, per riuscire a farsi finanziare le celebri riduzioni shakespeariane (MACHBETH, OTHELLO e FALSTAFF), oltre a decine di progetti mai iniziati o portati a termine.


Il suo rapporto con Hollywood, fatto malgrado tutto di altrettanto amore che di odio rimarrà più forte di ogni contrasto: non finirà, come altri, esule. Ma alla tavola del ristorante dei divi. Il cinema americano e Orson Welles, anche se non ha mai raggiunto quello che è l'obiettivo determinante per Hollywood, il successo commerciale, si sono nutriti uno dell'altro. Il primo mettendo a disposizione del secondo quel treno elettrico che lui definiva il più bel giocattolo al mondo. Il secondo ricambiando non solo con i debiti: ma regalando l'invenzione di quella fabbrica dei sogni, che altri, prima di lui avevano scoperto ma mai affrontato. Dalle sconfitte, che più di ogni altro creatore cinematografico avrà elencato, non rimarrà mai scalfito. Tanto da lasciar sempre il dubbio di aver programmato, oltre alle creazioni divine, anche le vicissitudini terrene. Quasi che la natura del proprio genio lo rendesse invulnerabile e, comunque, magnifico: "My name is: Orson Welles".


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda